FOSSANO, Confraternita della Santissima Trinità (Battuti Rossi)
La nascita della Confraternita
Già all’inizio del XIV secolo, a Fossano esisteva una Confraternita del Cristo Crocefisso, che distribuiva elemosine e accoglieva bisognosi e pellegrini forestieri. Alla metà del Cinquecento da questa Confraternita nascono altri due sodalizi, quello dei Bianchi e quello dei Neri; la Confraternita madre, dedicata alla Santissima Trinità, si occuperà da questo momento di amministrare l’ospedale, ora più votato all’ospitalità di poveri e ammalati, che non di pellegrini com’era in origine. L’abito dei confratelli sarà di colore rosso, da cui il nome “Battuti Rossi”. In questa fase l’oratorio e l’ospedale hanno sede in una contrada del centro storico, ora via Ancina. L’arredo di questo antico edificio è oggi conservato al Museo Diocesano.
La chiesa e l’ospedale
Gli spazi del vecchio ospedale erano diventati troppo angusti e la posizione in centro città risultava poco igienica. Così, nella prima metà del Settecento, si scelse un nuovo sito, nell’area adiacente alle mura accanto alla Porta Romanisio. Gli anni Venti videro l’avvio del cantiere, su progetto di Francesco Gallo. Nel decennio successivo, l’architetto monregalese fu impegnato nella costruzione della chiesa, edificata tra il 1730 e il 1739. Il complesso presenta un compatto paramento in laterizi, tipico delle architetture del Gallo; i mattoni erano cotti direttamente in loco, in una fornace situata sulla piazza. La chiesa diventò ben presto il fulcro della parte sud della città, un luogo di raccordo tra la grande mole dell’ospedale e la contrada maestra. Sulla bella facciata dalle forme mosse è dipinta la Santissima Trinità, opera di Luigi Gambera.
L’interno
L’interno è a croce greca, con due cappelle laterali e un profondo presbiterio semicircolare. Lungo il perimetro si aprono dodici coretti, dai quali i degenti dell’ospedale potevano assistere alle celebrazioni. L’ambiente è dominato dalle tonalità pastello e dal bianco degli stucchi: lo spazio è ampliato dalle finte architetture in cui si inseriscono vasi di fiori, angeli musicanti e figure evangeliche. La decorazione fu affidata ad artisti che troviamo spesso come collaboratori di Francesco Gallo: i fratelli Pietro Antonio e Giovanni Pietro Pozzo per le finte architetture, Michele Antonio Milocco per gli affreschi, Cipriano Beltramelli e Bernardino Barelli per gli stucchi. Il pavimento fu rifatto nel 1832, quando il rivestimento in cotto fu sostituita da quello in pietra di Barge, recuperato dal Capitolo della Cattedrale.
Gli altari
L’altar maggiore è ornato dalla bella tela ovale di Michele Antonio Milocco, databile intorno al 1738: vi è raffigurata con grande enfasi La Santissima Trinità, a cui è intitolata la chiesa. Immagini che rimandano alla Trinità sono presenti in tutto l’edificio, non solo nei dipinti ma anche negli arredi e nelle finiture. Interessanti sono anche gli altari delle cappelle laterali: a destra la Strage degli Innocenti del pittore fossanese Luigi Gambera, a sinistra il Martirio di Santo Stefano, dipinto nel 1832 dal torinese Giuseppe Bianco.
I busti
Lungo il perimetro dell’aula si aprono dieci ovali che ospitano altrettanti busti realizzati nel 1913 dallo scultore Giuseppe Erbetta. I busti furono commissionati da Tommaso Panero e rappresentano santi, beati e personaggi biblici. In particolare San Tommaso rimanda al nome del committente, mentre il beato Oddino fa riferimento al fondatore del primitivo ospedale.
I benefattori
Ad inizio Seicento i confratelli decretano che «per onorar la memoria degli insigni benefattori dell’ospedale se ne faccia il ritratto sopra quadri ad olio». Nasce così una tradizione che nel tempo si è andata rafforzando e si è estesa ad altri Istituti di Carità, regalando a Fossano un grande patrimonio di ritratti. A partire dal Settecento, questi ritratti verranno esposti per le vie cittadine in occasione della festività del Santo Patrono, una tradizione onorata ancor oggi.
CREDITS
Regia: Paolo Ansaldi
Post-Produzione: VDEA Produzioni
Traduzioni: Europa 92
Copywriter e ricerca: Laura Marino
FINANZIAMENTI
ROTARY CLUB Cuneo 1925
FONDAZIONE CRF
RINGRAZIAMENTI
Gian Piero Dadone, Mario Basso