MONTÀ D’ALBA, Santuario dei Piloni


Introduzione

Il santuario dei Piloni si compone di diversi nuclei appartenenti ad epoche differenti, ma testimoni dell’evolversi della devozione in questo luogo, forse già frequentato in epoca romana. Il ritrovamento di cocci di tegoloni romani avvalora l’ipotesi della presenza di un precedente edificio; i piloni sorsero molto più tardi nel clima di fervore religioso determinatosi tra il Cinquecento e il Seicento quando si diffonde la tipologia dei sacri monti. Nonostante uno stato di profondo abbandono che gravava sul complesso fino agli anni Ottanta, il santuario è stato oggetto di una profonda azione di recupero e restauro che lo ha reso oggi uno dei siti più frequentati del Roero.


La Chiesa Di Santi Giacomo e Filippo

Il manufatto edilizio principale che accoglie il fedele all’arrivo è la chiesa dei santi Giacomo e Filippo realizzata in mattoni. Nonostante i numerosi rimaneggiamenti, si conservano ancora frammenti dell’epoca romanica nelle testine lavorate presenti in facciata e negli elementi in cotto lungo i profili laterali. L’edificio ha subito nei secoli numerosi rifacimenti che seguono i vari cicli di fervore religioso della società: il più consistente risale al XVII secolo quando, dopo circa trent’anni di interdizione, si diede alla chiesa il nuovo aspetto architettonico.


La Grotta dell’Agonia

La Grotta dell’agonia è costruita nel 1933 in occasione del 19° centenario della Redenzione. Posta di fronte alla Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo, presenta una struttura architettonica in disaccordo con il santuario. La pianta dell’edificio è rettangolare e riproduce in modo scenografico il Cristo nell’orto degli ulivi, mentre sullo sfondo sono in arrivo i soldati romani guidati da Giuda Iscariota. Le statue e la scena sono in gesso.


I Piloni

Fu il francescano Bernardino Caimi nel 1494 ad “inventare” i Sacri Monti con l’intento di riprodurre in Piemonte i luoghi santi con le stazioni della Croce. Sull’onda di questo clima di fervore religioso sorsero a Montà i Piloni lungo un percorso pianeggiante e scosceso che conduceva al tempietto del Santo Sepolcro. I piloni erano originariamente cippi in muratura con una nicchia che riportava un episodio della Passione. Nel 1887 i vecchi piloni, di cui sono ancora visibili i resti, erano ormai in cattive condizioni e vengono sostituiti con le attuali cappelle progettate da Placido Mossello di Montà. Le nuove cappelle sono a pianta ottagonale coperte da cupola con lucernario centrale. Era previsto un pronao antistante che però non fu mai costruito. A partire da 1889 si provvide al posizionamento delle statue realizzate da diversi plasticatori: Stefano Brilla di Savona, Antonio Taliano di Montà e i fratelli Musso, affermati scultori torinesi.


Il Tempietto del Santo Sepolcro.

Il percorso delle cappelle della Via Crucis si conclude al tempietto del Santo Sepolcro, con pianta ottagonale e porticato che si sviluppa ad anello intorno al corpo centrale. Si dice che la cappella sia stata edificata in origine da un monaco predicatore di ritorno dalla Terra Santa. Un cartiglio interno sopra l’ingresso porta la data dell’ultimo intervento: 1775. La tradizione vuole che la devozione fu incoraggiata da un quadro miracoloso raffigurante la Beata Vergine oggi non più presente. Nel vano centrale trova posto il sarcofago contenente la statua lignea del Cristo morto in un’urna di vetro e legno dorato, attorniato dai dolenti. Nell’ottica del recupero del santuario le statue sono state oggetto del restauro ad opera del laboratorio Nicola di Aramengo d’Asti con contributo del Lions Club Canale-Roero.


La croce Illuminata

Sulla collina antistante il complesso dei santuario dei Piloni è collocata la croce luminosa, inaugurata nel 1956 a ricordo dei giovani delle terre del Roero caduti in guerra.


CREDITS

Regia: Paolo Ansaldi
Post-Produzione: VDEA Produzioni
Traduzioni: Europa 92
Copywriter e ricerca: Laura Marino


FINANZIAMENTI

 
ROTARY CLUB Canale Roero


RINGRAZIAMENTI

Francesco Bevione