FOSSANO, Chiesa di San Filippo
Chiesa e convento
In questo luogo sorgeva la casa dei fratelli Ancina, entrambi seguaci del movimento dei Filippini di Roma. Per onorare la devozione dei Fossanesi verso questi personaggi, nel 1635 l’amministrazione comunale aveva fatto costruire una cappella intitolata alla Visitazione di Maria. Nel 1651 l’edificio fu rinnovato da Giovenale Boetto. Appena mezzo secolo più tardi la Congregazione dovette però ampliare la chiesa per contenere la sempre più folta schiera di fedeli: i lavori ebbero inizio nel 1706, ma non si conosce l’autore del progetto del nuovo complesso di San Filippo. Del convento rimane oggi solo la parte del porticato sul lato sinistro, mentre la chiesa domina il tessuto urbano circostante, caratterizzato dalle basse abitazioni del Borgo Vecchio.
Esterno
La chiesa fu edificata tra 1706 e 1713. La facciata è caratterizzata da un paramento in cotto, movimentato da coppie di colonne binate che sorreggono in alto un timpano curvilineo e ribassato. Nelle nicchie laterali erano collocate due statue lignee raffiguranti San Pietro e San Paolo, poi scomparse alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso. Il portale principale è sormontato da un riquadro ad affresco datato 1739.
Interno
La chiesa presenta una navata centrale con cappelle laterali concatenate tra loro tanto da sembrare delle navatelle. L’interno è completamente rivestito da affreschi eseguiti tra 1718 e 1739 dagli stessi autori che lavorano quasi in contemporanea nella Confraternita dei Battuti Rossi: i fratelli Giovanni Pietro e Pietro Antonio Pozzo, in collaborazione con Michele Antonio Milocco. Sulla volta della navata è dipinta la Gloria di San Filippo Neri e nel presbiterio l’Assunzione della Vergine. Di grandissimo fascino è la finta architettura presente sulla parete di fondo, che amplifica lo spazio e inganna il nostro occhio con incredibile artificio. Al centro campeggia la tela con la Visitazione che Sebastiano Taricco aveva eseguito per la chiesa precedente, nel 1682. Una curiosità: tra le decorazioni marmorizzate e le finte architetture, troviamo alcune scritte che indicano le date di realizzazione degli affreschi, ma anche paesaggi, vedute e figure di damine, bambini e vecchi.
L’arredo scultoreo
Se le architetture dipinte rapiscono il visitatore che entra in San Filippo, occorre osservare che l’arredo della chiesa è quasi esclusivamente scultoreo. Le quattro cappelle laterali presentano ancone monumentali in marmo e stucco; ognuna di esse ospita una statua lignea di pregevole fattura: San Filippo Neri, Sant’Anna con Maria bambina, la Madonna del Rosario e San Giuseppe. Il Crocifisso è dello scultore luganese Carlo Giuseppe Plura così come la Madonna Immacolata (proveniente dalla confraternita del Gonfalone). Sull’altar maggiore sono collocati quattro busti reliquiario opera seicentesca di un maestro di ambito ligure.
La sacrestia e la cripta
La sacrestia ha una volta decorata da affreschi di fine Settecento e presenta un ricco arredo ligneo con armadi e banconi. Le sovrapporte raffigurano scene bibliche da assegnare ad un seguace del Beaumont. Sotto l’altar maggiore è collocata la cripta cimiteriale, per il momento ancora non agibile, per le sepolture dei padri Filippini.
CREDITS
Regia: Paolo Ansaldi
Post-Produzione: VDEA Produzioni
Traduzioni: Europa 92
Copywriter e ricerca: Laura Marino
FINANZIAMENTI
ROTARY CLUB Cuneo 1925
FONDAZIONE CRF
RINGRAZIAMENTI
Claudio Mana, don Davide Pastore, Federica Panero