CUSSANIO, Santuario della Madonna della Provvidenza

Le apparizioni

Secondo le fonti, nel giugno del 1521 una «dona vestita di bianco qual si crede fosse la Vergine Maria» apparve più volte al povero pastore Bartolomeo Coppa, muto fin dalla nascita. Dopo averlo guarito, la Madonna gli avrebbe raccomandato di esortare i Fossanesi a fare penitenza. Bartolomeo ubbidì ma rimase inascoltato. Così, la feroce pestilenza che devastò il territorio di lì a poco, fu interpretata come un castigo inflitto per l’indifferenza al richiamo di Maria. Allora i Fossanesi decisero di recarsi in processione sul luogo delle apparizioni e subito la peste cessò. Come ringraziamento, sul luogo venne costruita una cappella, di lì in poi più volte ristrutturata.


L’esterno

Il santuario si raggiunge percorrendo lo scenografico viale di ingresso a doppia fila di carpini, da cui si gode un’ottima visuale sull’austero complesso. Il forte rilancio del culto mariano in epoca di controriforma portò a Cussanio i padri Agostiniani, che nel 1617 ingrandirono la cappella, vi aggiunsero il convento e nuovi edifici progettati da Giovenale Boetto. In epoca napoleonica, il convento fu chiuso e il santuario abbandonato fino alla grande rinascita. Nel 1876, per volere del vescovo Emiliano Manacorda, amico di san Giovanni Bosco, ci si occupò della ricostruzione. Il progetto in stile eclettico si deve all’architetto Giuseppe Magni, vicario generale della diocesi di Novara. Il rosso del mattone e del granito ben contrasta con la copertura in rame della cupola e con le bianche statue in marmo di Carrara, poste a coronamento della facciata: la Vergine con Bartolomeo Coppa, il beato Ancina e il beato Oddino Barotto.


L’interno

L’interno è a croce latina, con sette altari in marmo. L’intera decorazione rimanda alle apparizioni miracolose del 1521, anche se le più antiche testimonianze di questa devozione sono oggi conservate al Museo diocesano di Fossano. Il racconto pittorico fu affidato a Giuseppe Rollini, artista di fiducia di don Bosco. A lui si devono i quadri del beato Oddino e del beato Ancina, ma soprattutto gli affreschi delle volte: L’apparizione a Bartolomeo Coppa, La peste e il voto dei Fossanesi, le scene evangeliche, angeli e profeti che si stagliano su un fondo oro a finto mosaico. Di grande pregio sono le tele dipinte dai principali artisti attivi in Piemonte tra Sei e Settecento: a destra, la bella Madonna con il Bambino tra i santi Giuseppe e Agostino, dipinta nel 1657 da Giovanni Claret, autore anche della tela dell’altar maggiore; a sinistra, La Madonna con Bambino e San Francesco di Sales, attribuita a Claudio Beaumont. La chiesa ospita anche il monumento a Monsignor Manacorda, con il busto ritratto scolpito dal torinese Gaetano Cellini nel 1912.


L’altar maggiore

Al centro del maestoso altar maggiore, inquadrata da una ricca cornice dorata, sta la tela dipinta dal fiammingo Giovanni Claret nel 1656. L’opera rappresenta La Madonna con Bartolomeo Coppa: si tratta della seconda apparizione dove la Vergine Maria è rappresentata nell’atto di donare i tre pani al pastore. La tela trae ispirazione dall’incisione realizzata da Giovenale Boetto nel 1642 e largamente diffusa tra i devoti.


Il coro e la sacrestia

Alle spalle dall’altar maggiore è collocato il pregevole coro ligneo, scolpito tra 1710 e 1713. All’interno della sacrestia ha trovato posto la tela con la Madonna del Suffragio e San Nicola da Tolentino, dipinta da Giovanni Claret e un tempo collocata in chiesa, nella cappella di sinistra.


Gli ex voto

Il corridoio posto a lato della chiesa e alcuni spazi del convento ospitano i numerosi ex voto, donati al santuario dai fedeli lungo secoli e secoli di devozione. In questi ambienti sono anche esposti una toccante Crocifissione di Mario Caffaro Rore e il ritratto di Monsignor Manacorda, principale protagonista della rinascita di questo luogo di Fede.


CREDITS

Regia: Paolo Ansaldi
Post-Produzione: VDEA Produzioni
Traduzioni: Europa 92
Copywriter e ricerca: Laura Marino


FINANZIAMENTI

 
ROTARY CLUB Cuneo 1925

 
FONDAZIONE CRF


RINGRAZIAMENTI

Don Pierangelo Chiaramello


PER SAPERNE DI PIU'

www.santuariocussanio.it