CUNEO, Chiesa Sant' Ambrogio

Cenni storici

La devozione a Sant’Ambrogio fu introdotta a Cuneo agli inizi del XIII secolo, ad opera di un gruppo di Milanesi che collaborando alla ricostruzione della cittadina, propiziarono la nascita di una chiesa intitolata al loro patrono. Essa venne inizialmente officiata dai monaci benedettini dell’abbazia di San Dalmazzo di pedona.
Ripetuti danneggiamenti dovuti a eventi bellici e la costruzione della cittadella voluta da Emanuele Filiberto portarono alla demolizione della chiesa romanica. Si rimediò con il trasferimento delle funzioni parrocchiali nella cappella di San Defendente che, per l’occasione, venne ampliata e consacrata il 13 settembre 1599. Restò in attività fino al 1712, quando fu demolita per fare posto alla chiesa attuale.
A inizio Settecento si diede coraggiosamente inizio al grandioso edificio progettato da Francesco Gallo. La posa della prima pietra avvenne il 20 luglio 1703, ma il cantiere ebbe luogo solo nel 1710. Per difficoltà finanziarie la costruzione andò a rilento: la cupola fu innalzata sotto la direzione di Tommaso Eula nel 1733 – 1736, il campanile nel 1739. La consacrazione della chiesa avvenne nel maggio 1743.
Nel corso dell’Ottocento vennero eseguiti vari interventi: in particolare nelle cappelle laterali e l’ampliamento del coro, realizzato su progetto di Carlo Barabino nel 1830.


Facciata

Di disegno barocco, fu compiuta solo nell’Ottocento: le due statue in stucco di Sant’Ambrogio e San Vincenzo Ferrer sono opera di Francesco Bianchini nel 1814; la decorazione con il busto del Sacro Cuore nella lunetta è ideata da Carlo Ponzo nel 1890.


Battistero

Costituisce una preziosa testimonianza della prima chiesa: risale al XV secolo ed è attribuito agli Zabreri, scalpellini della Valle Maira.


Cappelle

Sei sono le cappelle laterali che si aprono nell’aula dal profilo mosso. Sul lato sinistro: la cappella di Sant’Anna, quella dell’Addolorata, con la bella statua del 1928, gli ovali con i sette dolori di Vergine dipinti da Vincenzo Emina nel 1813 e la statua del Cristo morto di inizio Settecento, e quella di San Bartolomeo, decorata da una bella tela settecentesca con il martirio del santo ed eleganti stucchi di Carlo Beltramelli. Sul lato destro: la cappella di San Giovanni Battista, Sant’Omobono e sant’Alberto, protettori dei sarti raffigurati nella tela datata 1726 e firmata dal pittore cuneese Botta; al centro dell’altare campeggia l’urna con le reliquie di San Cassiano, proveniente dalla chiesa dell’Annunziata; la cappella del Sacro Cuore è legata alla compagnia qui eretta nel 1810, proveniente dalla soppressa chiesa dei cappuccini; sull’altare campeggiava una ricca tela settecentesca rubata nel 1998, successivamente recuperata e oggi esposta al Museo Diocesano in Contrada Mondovì. Il grande crocifisso è attribuito ad Annibale Sereno. Infine, la cappella della Presentazione, sede della Compagnia delle figlie di Maria, arricchita dalla tela di Angelo Pastore del 1844.
Nella teca lignea sul lato destro dell’aula, è esposto il prezioso presepe realizzato da esperti mastri napoletani a partire dal 2010; è una minima parte del presepe monumentale che viene montato ogni anno in chiesa in occasione delle festività natalizie.


Coro e Presbiterio

L’altar maggiore dalle linee rigide e neoclassiche fu realizzato in marmi policromi da Carlo e Giovanni Maria Quadrone di Mondovì nel 1832. La grande tela raffigurante La Madonna con Bambino tra Sant’Ambrogio e San Vincenzo Ferrer – da alcuni attribuita al Milocco – era originariamente incastonata in una cornice in stucco realizzata nel 1755 da Carlo Beltramelli poi distrutta. Negli anni 1828 – 1830, su progetto di Carlo Barabino, si ampliò lo sfondo e si realizzò il coro ligneo. Il secondo patrono della chiesa, San Vincenzo Ferrer, è affrescato da Michele Antonio Milocco nel catino ellittico sopra l’altare, nelle vesti di predicatore che flagella i misfatti dell’Europa del Quattrocento.


Cupola

Caratterizzata da una struttura slanciata e da una grande luminosità, è decorata dall’affresco che Michele Antonio Milocco e Carlo Bianco realizzarono nel 1765, raffigurando la Gloria di Sant’Ambrogio.


Tribuna organo

L’organo è opera dei fratelli Lingiardi di Pavia ed è datato 1872; su espressa richiesta dell’amministrazione parrocchiale fu realizzato su modello di quello della chiesa di Maria Ausiliatrice di Torino.

CREDITS

Regia: Gianluca de Angelis
Post-Produzione: TEKLA TV
Copywriter e ricerca: Laura Marino


FINANZIAMENTI

 
ROTARY CLUB Cuneo 1925
ROTARY CLUB Cuneo Alpi del Mare


RINGRAZIAMENTI

Don Luca Favretto