FOSSANO, Palazzo Burgos di Pomaretto

Il palazzo e il tessuto urbano

L’elegante palazzo Burgos di Pomaretto sorge nel quartiere sud – est della città, che ospitava alcuni degli edifici di maggiore prestigio. Non a caso, l’odierna via Bava San Paolo era un tempo chiamata “via de’ nobili”. In quest’area avevano sede anche il convento e la chiesa dei Francescani Conventuali, poi soppressi in epoca napoleonica. Si trattava del più esteso isolato del concentrico, poi frazionato e riadattato con la trasformazione in residenza signorile. Esternamente l’edificio appare possente e maestoso; sembra non voler esprimere il rango superiore a cui appartiene, in nome di una riservatezza tipicamente piemontese. Le aperture e gli elementi raffinati vengono preservati per gli spazi interni destinati all’accoglienza, allo svago, al diletto. Palazzo Burgos, in particolare, possedeva fino a pochi anni fa un grandioso giardino di cui sopravvive oggi il pozzo. Gli studiosi lo hanno definito “l’area verde più preziosa della città”, in seguito trasformata con le demolizioni della chiesa francescana.


Androne e scalone

Internamente, la distribuzione degli spazi si articola secondo gli elementi tipici dell’architettura civile settecentesca: atrio, portico, scalone, galleria, salone. La decorazione pittorica interna si sviluppa intorno alle vicende del mito di Orfeo; i soggetti affrescati sono disposti negli ambienti del palazzo secondo la successione della strada percorsa dal protagonista. L’atrio di ingresso – poco illuminato e affrescato come una caverna – è paragonabile all’oscurità del regno delle ombre. Nell’androne ci accolgono finte architetture con elementi all’antica come obelischi, sfingi e figure mitologiche: Leda e il cigno, Zeus e Io, i Dioscuri. Delicati squarci aprono idealmente gli spazi con aperture circolari che mostrano il cielo percorso da voli di farfalle, felci, ciuffi d’erba. L’alternanza tra scorci architettonici e vedute naturali continua anche lungo lo scalone: questa commistione tra reale e dipinto doveva sembrare ancora più evidente se consideriamo la presenza del lussureggiante giardino all’interno del palazzo, oggi perduto. Sulla volta dello scalone ci accompagnano allegorie del lavoro e dell’amore e ci conducono all’atrio del primo piano dove ci accolgono i busti dipinti di Omero e Alfieri.


Il salone d’onore

L’ambiente più spettacolare è senz’altro il salone d’onore interamente dipinto con temi allegorici. Sulla volta è affrescata la genealogia degli dèi, con Zeus in posizione centrale, fiancheggiato da Cronos, Hera, Atena e la dea Fortuna. Più in basso Afrodite, Ares, Eros, Ermes, Demetra, Artemide, Dioniso, ciascuno caratterizzato dagli attributi iconografici tipici del mito. Nella zona inferiore compare un ambiente caratterizzato dalla lussureggiante vegetazione riconducibile all’Arcadia, con le nove Muse rapite dalla musica di Orfeo, il più grande suonatore di cetra di tutti i tempi che, come diceva Apollonio Ròdio, “ammaliava col suono dei canti le dure rocce dei monti e le correnti dei fiumi”. Anche le bestie feroci ed esotiche dipinte nel resto della sala fanno riferimento alla capacità di Orfeo di ammaliare con la musica: cammelli, tigri, iene, struzzi sono talvolta dipinti con una pennellata impacciata, mentre più verosimile appare la fauna dell’ecosistema alpino; questo ci fa pensare ad una provenienza locale dell’anonimo pittore. Lungo le pareti l’ambiente naturale lascia il posto a cariatidi e statue di Diana, Orfeo, Afrodite, Poseidone, Atena e Perseo, ciascuno abbinato ad un riquadro che ne illustra i simboli allegorici, come affascinanti nature morte.


La Fondazione Fossano Musica

Oggi il Palazzo Burgos di Pomaretto ospita la Fondazione Fossano Musica che eredita il testimone dall’ Istituto Civico Musicale, intitolato a Vittorio Baravalle, compositore fossanese vissuto tra la seconda metà del 1800 e la prima metà del 1900. Protagonisti di questa rinascita sono stati all’inizio degli anni 2000 il comune di Fossano e la Fondazione CRF che, insieme, hanno dato vita a una scuola che soddisfacesse l’amore della città per la musica e fosse in grado di crescere offrendo ogni giorno un programma più vasto e una proposta didattica di alto livello, per accompagnare gli studenti in un percorso di crescita musicale dai primi passi all'alta formazione. Oggi la sola sede di Fossano propone oltre 35 indirizzi musicali con 90 docenti ai suoi più di 900 allievi ed è tra i più grandi e prestigiosi istituti musicali del Piemonte.


CREDITS

Regia: Paolo Ansaldi
Post-Produzione: VDEA Produzioni
Traduzioni: Europa 92
Copywriter e ricerca: Laura Marino


FINANZIAMENTI

Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano


RINGRAZIAMENTI

Brignone Gianpiero


PER SAPERNE DI PIÙ

fondazionefossanomusica.it