CUNEO, Museo Casa Galimberti

La famiglia

Il Museo Casa Galimberti è un luogo unico per leggere la storia non solo della città, ma dell’intera Nazione. La sede è in Palazzo Osasco, nelle stanze della storica abitazione della famiglia. Il nucleo famigliare fu composto da Tancredi Galimberti, brillante avvocato e politico, e dalla moglie Alice Schanzer, donna raffinata ed estremamente colta di origini viennesi, studiosa di letteratura inglese e amante delle arti. Da questa unione nacquero Tancredi Jr (per tutti Duccio) e Carlo Enrico. La famiglia visse in questo appartamento fin dalla costruzione del palazzo; qui, al piano terra, aveva sede la tipografia che dava alle stampe La Sentinella della Alpi, testata giornalistica di cui era titolare Bartolomeo, padre di Tancredi. Al museo si accede dal piano nobile dove si trovano due ingressi: uno alla casa privata e uno allo studio dell’avvocato. Le eleganti lettere sulla vetrata della porta sono le iniziali del padrone di casa: Tancredi Galimberti. Fin dall’ingresso è possibile comprendere quali sono furono i valori culturali e sociali della famiglia : sicuramente gli ideali risorgimentali, rappresentati da Mazzini e Garibaldi, e quelli di liberté, égalité, fraternité della Rivoluzione e Repubblica francese. Lo studio conserva ancora memoria della presenza dell’avvocato Tancredi senior, ministro Poste e telegrafi durante il governo Zanardelli e Senatore del Regno fascista nel 1929. Per volontà testamentaria di Carlo Enrico, nel 1974 l’intera proprietà passa al Comune di Cuneo, con il vincolo di farne un luogo di cultura e istruzione aperto alla popolazione.


La storia

Oltre ai genitori e ai nonni, prima di loro, in queste stanze hanno vissuto l’Eroe nazionale della Resistenza antifascista, Duccio Galimberti, e il fratello Carlo Enrico. Entrambi erano convinti antifascisti ma attesero la morte del padre prima di prendere una posizione politica netta ed un ruolo attivo in quella che sarà la Resistenza. Alle pareti dello studio molti oggetti parlano di questa scelta: il brevettio di partigiani assegnati ai fratelli, la Legione d’Onore, e la medaglia d'oro al Valore Militare, conferiti a Duccio. Fu proprio qui che il 26 luglio del 1943 - il giorno dopo la caduta di Mussolini - si ritrovarono Duccio e i suoi amici, poco prima del famoso discorso che egli tenne dal balcone di casa ad una piazza piena di gente in festa. Le sagome oggi allestite sulla terrazza che oggi si vedono rievocano proprio questo momento storico fondamentale per la nostra Nazione: Duccio richiama alla realtà la folla, perché la guerra non sarà finita fino alla cacciata degli invasori e dei fascisti. Si tratta, di fatto, della nascita del movimento resistenziale. Proprio questo passaggio saliente del discorso di Duccio è rievocato nella lapide posta all’esterno del pilastro dei portici. Dopo il discorso, con la sua banda “Italia Libera” Duccio prese la via delle montagne. Nel corso del 1944 si occupò delle formazioni Giustizia e Libertà sul territorio piemontese, fino alla morte. Dopo essere stato catturato e torturato, fu barbaramente ucciso. Era il 3 dicembre 1944. Già l’anno successivo – subito dopo la Liberazione - gli venne dedicata la grande piazza cittadina e nel 1948 fu proclamato eroe nazionale dal C.L.N.


Le collezioni

Il grande amore dei Galimberti per l’arte ha racchiuso in questo luogo capolavori di pittura e scultura: si tratta della più grande raccolta di arte moderna in città, promossa da privati ma diventata poi patrimonio pubblico grazie alla volontà di Carlo Enrico. Fu soprattutto Alice a seguire gli acquisti e le committenze, intrattenendo stretti rapporti epistolari con gli artisti, che spesso divennero amici della famiglia. Tra questi uno dei più seguiti fu il pittore saluzzese Matteo Olivero, esponente del divisionismo, di cui possiamo ammirare il cupo Autoritratto al chiaro di luna, diversi paesaggi e una veduta dellaSpinetta. Altre suggestive immagini di Cuneo si devono a Lorenzo Delleani, che ricevette dallo stesso Tancredi indicazioni per dipingere il quadro dalla prospettiva più gradita. Nella collezione, oltre ad opere del periodo Barocco e ai ritratti dei membri della famiglia, spicca una preziosa tela di Gaetano Previati. Anche nel campo della scultura i Galimberti mostrarono attaccamento agli ideali patriottici e gusti raffinati. I ritratti dei padri del Risorgimento popolano le stanze e colpisce in modo particolare il busto di Garibaldi, replica in terracotta dell’originale in bronzo oggi posto all’imbocco del Viale degli Angeli. A questo filone più solenne se ne affianca uno più leggero, come dimostrano il delizioso gruppo di bimbi de Il segreto di Giovanni Prini o la sensuale danzatrice Lady Constance Stewart-Richardson. La casa non custodisce solamente dipinti e sculture, ma anche libri e documenti: degni di nota sono infatti la grande biblioteca composta da 27 mila volumi e l’archivio; oggi per legato testamentario sono a disposizione degli studiosi.


CREDITS

Regia: Paolo Ansaldi
Post-Produzione: VDEA Produzioni
Traduzioni: Europa 92
Copywriter e ricerca: Laura Marino


FINANZIAMENTI

ATL del Cuneese


RINGRAZIAMENTI

Cristina Giordano, Sandra Viada
Immagini per gentile concessione dell’archivio Museo Casa Galimberti - fondo fotografico famiglia Galimberti


PER SAPERNE DI PIÙ

https://www.comune.cuneo.it/cultura/galimberti.html